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Centro Documentazione Artepoesia Contemporanea “Angelus Novus” – L’Aquila
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COMUNICATO STAMPA

LA SFIDA DELLA CULTURA

La lettera sincera ed allarmante, apparsa sul quotidiano «Il Centro», con la quale Dacia Maraini annuncia la chiusura delle attività del Teatro di Gioia e della Scuola di Drammaturgia getta, se mai ce ne fosse bisogno, una luce impietosa sulla situazione della cultura in Italia e, nel caso specifico, in Abruzzo.

La scrittrice, nota in tutto il mondo, da circa due decenni ha eletto a sua residenza questa splendida parte della nostra regione, amandola e conoscendola profondamente nel tempo, come si può ben riscontrare dalla lettura del suo romanzo Colomba.

Ma il suo contributo è andato oltre. Da tredici anni, infatti, attraverso il suo impegno e la sua intelligenza si è tenuto nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo un festival di teatro di altissimo livello, che ha richiamato in questa zona appartata la presenza di attori, registi, operatori di chiara fama, accorsi a realizzare il suo progetto, principalmente per passione artistica e condivisione culturale.

Ora Dacia Maraini “getta la spugna” e denuncia a chiare lettere l’assenza delle istituzioni, i tagli alla cultura, le incertezze delle entrate (seppur esigue) e l’indifferenza di chi considera la cultura un “bene comune” di cui si possa fare a meno, una pratica di volontariato, un orpello da esibire in occasioni pubbliche, spesso per tornaconto.

Chiunque operi in questo settore non può non condividere le sue parole ed evidenziare la linea di tendenza di forte arretramento sul piano della civiltà, di scadimento dei progetti culturali, di attacco a presidi culturali di eccellenza, come quello che riguarda la liquidazione dell’Accademia dell’Immagine dell’Aquila, trattata come una qualsiasi Società privata.

E’ altresì chiaro ed evidente che l’assunzione di queste logiche di bassissimo profilo ragionieristico non mette al riparo nessuna istituzione o associazione culturale della regione, con il risultato di abbassare ulteriormente il livello intellettuale della società intera e con la negazione, quindi, di qualsiasi possibilità di lungimirante investimento sul futuro.

La cultura non è una merce, ma la cartina di tornasole dello stato di avanzamento complessivo del nostro paese, che effettivamente versa in condizioni disastrose e che sperpera, troppo spesso, la sua vera ricchezza con arrogante mediocrità ed ignoranza.

Un ringraziamento sentito va a Dacia Maraini per ciò che ha realizzato con autentica passione e per aver manifestato pubblicamente le difficoltà oggettive in cui si dibattono gli operatori culturali che da tanti anni e con generosità cercano di dare il loro contributo alla crescita collettiva.

Le nostre istituzioni non possono certamente vantarsi della politica culturale che mettono in atto e l’amara decisione presa da Dacia ne è la riprova.

L’Aquila, 02/09/2013

Lea Contesabile

Antonio Gasbarrini

Anna Maria Giancarli

Sabatino Servilio

Walter Tortoreto